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PRATICA CONCIARIA: UN'ARTE CHE AFFONDA LE SUE RADICI NEI LONTANI MILLENNI DELLA PREISTORIA

Fin dalle origini l‘uomo sentí il bisogno di coprirsi; di proteggere il proprio corpo dal freddo. Comprese che ció che copriva gli animali poteva servire a coprire se stesso. Inizialmente probabilmente le pelli erano essiccate all‘aria e al sole e munite della naturale pelliccia. In seguito seguí l‘affumicamento (l‘effetto chimico che si sviluppa con il fumo fa sí che la pelle si conservi). Nel tempo, forse casualmente alcune pelli vennero a contatto con liquidi nei quali erano rimasti per qualche tempo immersi vegetali come certi legni o cortecce contenenti materie tanniche (il tannino è una sostanza vegetale che combinata alle proteine della pelle, la rende resistente all‘acqua senza imputridirla). Dall‘effetto di questi liquidi probabilmente maturó la convinzione che potessero essere utilizzati per stabilizzare la pelle. L‘arte di conciare le pelli con sale, allume ed altri prodotti minerali è invece un‘invenzione delle culture superiori. Il sale, conosciuto per le sue doti preservatrici, fu usato per conservare le pelli di animali di piccola e media taglia. La disidratazione ottenuta attraverso il sale arresta o almeno ritarda la putrefazione.

L'ANTICO EGITTO-GRECI-ROMANI

Nell‘antico Egitto era diffusa la concia all‘allume (= minerale, di colore bianco) che produce un cuoio bianco e rigido che puó essere ammorbidito con successive lavorazioni mediante strumenti speciali ricurvi e a bordo smussato (dipinti tombali egizi). I Greci usavano tuffare le pelli in un bagno d‘urina contenente delle foglie di gelso. Le conce erano vegetali o con allume oppure anche con materie grasse. A seconda dei legni o delle cortecce si ottenevano colorazioni dalle tonalitá gialle o rosse.
Con l‘impero romano si ufficializza l‘arte del cuoio. Nacque la corporazione dei conciatori e degli importatori di pelli. In seguito verrá fatta anche una distinzione tra le diverse qualitá di pelli e saranno catalogate partendo dalle meno costose alle piú pregiate.

MEDIOEVO

A Venezia si sviluppó l‘arte della doratura sul cuoio. I manufatti dorati erano usati per tappezzare pareti delle stanze, per coprire seggiole, libri e altri oggetti simili. In tutta Europa vi furono zone conciare importanti tanto che lo sviluppo della concia vegetale fu notevole.

DAL CINQUECENTO ALL'ETA' CONTEMPORANEA

Grazie all‘invenzione della stampa tipografica a caratteri mobili, la diffusione della cultura in generale, ma non ultima l‘informazione di metodi di lavoro nell‘ambito delle pratiche artigianali, ebbe una notevole influenza.
Per quanto concerne la conceria, il primo esempio fu l‘opera del veneziano Giovan Ventura Rosetti, intitolata "Plichto dell‘arte de tentori" apparsa nel 1548. In questa opera esiste un capitolo in cui si spiegano ricette per conciare e tingere pelli.
Occorre arrivare al settecento per vedere pubblicato il primo vero e completo trattato della lavorazione delle pelli, si tratta de "L‘Art du Tanneur" del francese Jérome de La Lande apparso a Parigi nel 1744. La concia vegetale appare in evidenza e non vengono trascurate le osservazioni sui principali difetti delle pelli sia prima delle operazioni di concia, sia dopo i vari trattamenti.
Nel mondo conciario dominava la convinzione che non si dovessero modificare, almeno nelle procedure fondamentali, i vecchi metodi collaudati da secoli. Ne seguí che le cose progredirono lentamente.
Nell‘ottocento, si fece sempre piú assidua la ricerca nel campo della meccanica e della chimica per cercare di migliorare i processi di produzione e di approfondire la conoscenza delle materie prime da trattare con sostituti ai tannini vegetali con la realizzazione di tannini sintetici. Le fosse furono sostituite dai tini nei quali si accelerava la penetrazione dei bagni nei materiali in lavoro. Assai incisiva fu la scoperta della concia al cromo (sostanza chimica presente nella roccia) con la quale il cuoio risulta più morbido e resistente.
L‘arte della concia, dalla preistoria ad oggi, non ha avuto uno sviluppo graduale. I principali procedimenti di concia sono e rimarranno questi ma il progresso tecnico-scientifico è in continua evoluzione; nuove tecniche di rifinizione, nuovi disegni per la pelle, stanno nascendo o sviluppando anche nel momento in cui scriviamo.
La pelle non ha mai perso la sua importanza nonostante i tentativi di sostituirla con materiali sintetici dotati di proprietá equivalenti.
Il prodotto naturale cuoio si distingue per: - resistenza - flessibilitá - attivitá respiratoria - vestibilitá - disponibilitú. Nella lingua italiana tra la parola pelle e la parola cuoio non vi è nessuna distinzione. In termini tecnici invece per cuoio si intende la pelle usata esclusivamente per la suola della calzatura.

La pelle é costituita da tre strati principali: epidermide, derma e strato sotto cutaneo.

L‘epidermide é la parte piú esterna della pelle. É dove nascono peli, unghie, corna ecc. Questa parte della pelle non ha alcun interesse per la concia perché viene eliminata chimicamente.
Anche lo strato sottocutaneo che contiene una grande quantitá di grasso, viene rimosso nelle fasi iniziali della concia con un procedimento meccanico chiamato "scarnatura".
Il derma (corio = cute) é la parte piú importante per la concia dato che costituirá il cuoio. É costituito da fibre di collagene. Nella zona in cui le fibre di collagene sono piá compatte si forma un disegno chiamato "grana" o "fiore". Quando il fiore é conciato al naturale si chiama "pieno fiore", diversamente se smerigliato per togliere difetti del suo stato naturale, si dice "fiore corretto". Il fiore é come se fosse il disegno della pelle. Ogni animale ha il suo. Quando si riporta queste caratteristiche artificialmente su altre pelli si parla di "stampatura". Infine la parte opposta al fiore viene chiamata "lato carne".

Le pelli, oltre che per la provenienza, si differenziano per molti altri fattori per cui sono tutte piú o meno diverse tra loro. Graffi, cicatrici, danni da filo spinato, influiscono sull‘aspetto esteriore della pelle.
Le pelli grezze come prodotto commerciale si distinguono in

  • pelli grandi: vacche, vitelloni, tori, buoi, cavalli, maiali, bufali, ecc.
  • pelli piccole: vitelli, ovini, caprini, agnelli, ecc.
  • rettili: serpenti, coccodrilli, lucertole
  • pelli di pesci e di uccelli

I mammiferi piú utilizzati sono i bovini, gli ovini e i caprini

OPERAZIONI SUBITE DALLE PELLI PRIMA DI ESSERE POSTE IN COMMERCIO

Le operazioni principali che interessano la pelle prima della concia sono:
la macellazione, la scuoiatura e fase molto importante la conservazione.
La pelle é soggetta a putrefazione; per evitare questo problema é necessario disidratare tramite l‘introduzione del sale, ottimo sistema di conservazione.